lunedì 25 febbraio 2013

Ich liebe Berlin

Premesso che di tutti i miei viaggi, della maggior parte non ho dei ricordi molto chiari, diciamo che quello a Berlino è uno dei più belli che ho fatto.
Abbiamo trascorso quattro giorni nella capitale tedesca nell'autunno 2010, a metà ottobre.
Siamo partiti da Torino con l'Alitalia, ho comprato i biglietti con molto anticipo riuscendo a spendere davvero poco.
A Berlino abbiamo soggiornato in un appartamento nel quartiere di Schoneberg, vicino al quartiere di Kreuzberg. Il gancio per l'appartamento me l'ha dato un'amica che era già stata li, devo dire perfetto. L'appartamento si trova in un interno cortile, in questo quartiere tranquillo e prettamente residenziale, la proprietaria è una signora anzianotta che parla inglese con un forte accento tedesco .... non facile da capire, ma bisogna solo prestare attenzione alla spiegazione sull'utilizzo della chiave per entrare nel portone, poi non l'abbiamo più vista. L'appartamento è composto da un corridoio su cui si affacciano il bagno e la cucinotta, in fondo una grossa camera da letto, con un tavolino per i pasti; noi abbiamo fatto solo colazione perchè per girare la città uscivamo di casa alle 10 e tornavamo dopo mezzanotte.
Il sito su cui è possibile vedere l'appartamento è: btm.de/english/berlin-infos/e_bi_bezirk-schoeneberg.html
Noi siamo arrivati nel primo pomeriggio, dopo esserci sistemati nell'appartamento, abbiamo deciso di non perdere tempo e siamo usciti. 


Vedete questi omini sulla fiancata del furgone? Sono ufficialmente il simbolo berlinese più presente su tutti i souvenirs, altro non sono che gli omini che compaiono sui semafori pedonali. Come è evidente dalla foto, non li vedrete solo agli attraversamenti pedonali.
Abbiamo fatto un tour di Schoneberg, Tiergarten e Postdamer Plaz, a piedi ovviamente.
Il quartiere di Schoneberg negli anni '80 era noto come rione degli squatter, oggi è molto più residenziale, ma sempre anticonvenzionale. Passeggiare in Hauptstrasse,  Nollendorfplatz, Maassenstrasse è un giro tra caffè, negozietti e locali gay (oggi molto alla moda). Nel cimitero del quartiere è sepolta Marlene Dietrich, pare grande amante della scena gay del quartiere, in Houptstrasse n.155 c'è l'appartamente che hanno diviso David Bowie e Iggy Pop negli anni '70. Senza capire bene come, da una zona più popolare ci troviamo catapultati in Tiergarten, quartiere ordinato, con grandi spazzi verdi. Proseguendo per Einemstrasse siamo arrivati al Bauhaus Archiv Museum, una visita è consigliata, ma attorno al museo sorgono anche le ambasciate di Egitto, India e Austria, belle e imponenti. 


Continuando per Kingelhoferstrasse si giunge all'enorme parco Tiergarten, fino al centralissimo monumento di Siegessaule (colonna della vittoria impersonata da una signorona d'orata chiamata Elsa d'oro), che troneggia nel centro di una rotonda. Commemorazione delle conquiste militari prussiane, oggi simbolo della comunità gay!, sorgeva davanti al Reichstag, poi spostata dai nazzisti. Nella rotatoria confluiscono cinque strade, tra cui Strasse des 17 juni, il suo nome commemora la rivolta dei lavoratori del '53 in Berlino est. La strada, nel tratto tra la rotonda e la Porta di Brandeburgo, diventa il luogo preferito dei berlinesi nelle feste di strada!
Noi abbiamo iniziato a percorrere il viale in quel senso, ma poi siamo stati attratti dal quartiere di Postdamer Plaz, di recente costruzione (sorge in una zona dove c'era il Muro), vanta costruzioni di architetti rinomani e innovatori (come Renzo Piano, Arata Isozaki....) e si vede! E' cosmopolita, dinamica e centro indiscusso del commercio, ma anche dell'arte. Qui si trovano le sedi di diverse compagnie, come la Sony, ma anche tanti musei d'arte. Noi, circondati da tutto questo, siamo stati attratti dal Legoland Discovery Center!


Dopo un pomeriggio del genere eravamo abbastanza stanchi e affamati, siamo tornati vicino a casa per fare una spesa veloce per la colazione, con pessimi risultati. Non abbiamo trovato negozi di alimentari come siamo abituati a vedere in Italia, ma mini marcket biologici dove trovavamo solo prodotti crudi, o caffè che vendevano anche prodotti alimentari carissimi (come i biscotti della mulino bianco a 6,00€ a pacchetto). Siamo riusciti a trovare un negozio arabo, in cui abbiamo comprato delle madlene e una confezione di tè, che abbiamo poi scoperto essere tè al peperoncino!
In compenso attorno all'appartamento ci sono ristoranti di ogni tipo: italiano (gestito da italiani che parlano italiano), cinese, arabo, indiano, americano.... Abbiamo mangiato in un caffè, un ottimo piatto caldo e piccante di goulash e poi siamo crollati nel letto!
Il giorno seguente ci siamo diretti verso il quartiere di Mitte, arrivando con la u - bahn alla Porta di Brandeburgo. 


A Berlino esistono due tipologie di metropolitana: la U - bahn (sotterranea) e la S - bahn (di superficie, anzi sovente sopraelevata), per le quali sono disponibili biglietti giornalieri e settimanali. Quasi tutta la città ha marciapiedi enormi con una corsia riservata alle bici (e guai a camminarci sopra! vi urleranno di tutto). Arrivati alla Porta di Brandeburgo abbiamo trovato un uomo vestito da soldato americano, un altro con la divisa dell'SS .... e uno vestito da indiano d'America .... ma perhcè?


Li vicino c'è tutto. L' Holocaust - Mahnmal, monumento alle vittime ebree del genocidio nazzista, il Bunker di Hitler, il Reichstag, il Bundeskanzleramt (la cancelleria federale), l'Hamburger Bahnof, più importante museo di arte contemporanea della città, il Neue Wache, la Bebel Platz, il Deutsche Guggenheim Berlin, la Sankt Hedwigs Kathedrale, ispirata al Pantheon, la Friedrichswardersche Kirche, fino a giungere al Lustgarten, un'isolotto sulla Sprea pieno di musei: il Bodemuseum, il Berliner Dom, Anne Frank Zentrum, il Pergamon Museum ... e tanti altri .... e non è possibile vederli tutti!


Nella zona di Mitte Scheunenviertel si può visitare la Neue Synagogue e vicino il Ramones Museum, il Sophie Gips Hofe & Sammlung Hoffmann, la Sophienkirche, e se proseguite verso nord-ovest c'è la Kunsthaus Tacheles: un edificio alto e in rovina, ricoperto di tag e dipinto in ogni sua parte, ogni piano ospita "atelier" e artisti che vendono le più disparate opere, così come nel cortile interno, ha una storia di anarchia e squatteraggio, oggi un po' persa. Ho sentito che lo hanno chiuso, ma io ci andrei a dare un'occhiata per vedere almeno la facciata.


La guida della Lonely Planet suggerisce un interessante tour a piedi nella  Berlino ebraica, devo dire davvero interessante: Neue Synagogue, Leo Beack Haus, Missing Hause, Alter Judischer Friedhof (l'apparenza di parco, rivela il primo cimitero ebraico della città), Museum Blindenwerkstatt Otto Weid, la Block der Frauen. Noi in pochi giorni, non siamo riusciti a vedere tutto, ed è un peccato!


Ci siamo diretti verso Alexander Platz, passando a vedere il Frensehturm, la torre della televisione simbolo della città. Dalla Piazza abbiamo imboccato Carl Marx Allee, dove siamo stati in Strausberger Platz, dove si trova la Haus Berlin, e al Cafè Sybille.


Nel primo pomeriggio abbiamo incontrato un nostro amico, che viveva a Berlino, pranzando assieme in uno dei tanti locali turchi in cui si mangia turkisch kebap. Con lui nel pomeriggio abbiamo passeggiato in strade piene di negozi vintage, di usato e design, tra caffè poco pretenziosi, fino al Mauerpark, in cui è ancora visibile un tratto di Muro.
Ci ha consigliato un ristorante in Kreuzberg, Marx und Moriz, in Oranientstrasse, dove ci siamo diretti per cena. Pieni di freddo, è stato un piacere cenare in un locale caldo e accogliente, con un piattone di carne e crauti!
I nostri programmi per la serata però sono morti sul nascere, perchè dopo cena eravamo talmente stanchi (e io avevo un male ai piediiiii!!!!!) che anche l'idea di dover prendere la u - bahn per tornare a casa sembrava un'impresa immane!
La mattina dopo, non del tutto rigenerati dalla notte di sonno, siamo ripartiti alla scoperta della città .
Non è possibile visitare Berlino senza vedere la East Side Gallery, il tratto più lungo (e meglio conservato) del Muro che divideva la città, oggi una galleria d'arte a cielo aperto. Infatti svariati artisti di tutto il mondo hanno voluto lasciare la loro impronta su questo tratto di muro con dipinti artistici, decisamente eclettici. E' un peccato che i turisti non riescano proprio ad esimersi dal firmare il Muro per dimostrare il loro passaggio (e chissene fotte e chicca**o sei) rovinando la vera arte.



Abbiamo poi deciso di tornare nel quartiere di Kreuzberg, poichè la sera prima ne abbiamo goduto quasi solo i locali interni. Per farlo siamo passati sul Oberbaumbrucke, un ponte affascinante sopra la Sprea, con torri e mura con merli; da qua si può vedere lo skyline del Mitte, diversi palazzi su cui è passata la mano di Blu, la scultura di Borofsky, Molecule Man: 3 enormi uomini d'acciaio che si uniscono, simbolo del punto di convergenza di tre quartieri (Kreuzberg, Friedrichshain, Treptow) una volta divise dal Muro.



Nelle vicinanze è possibile vedere diverse opere di Blu, tra cui Planet Prozess (collaborazione con JR) e Backjump. Kreuzberg è un quartiere multietnico, provocatorio, strano e inaspettato. Come un insieme di città nella città. E' possibile vedere mercatini dell'usato improvvisati, antichi caffè, edifici squattati... un meltin pot di culture e mode diverse. Siamo andati a vedere il Kunstlerhaus Bethanien, in Mariannenplatz, ex ospedale poi primo edificio occupato di Berlino, oggi comune di artisti. Poi siamo stati al SO36, club famoso nei '70, aperto in un edificio occupato dove nacque il movimento punk berlinese; il Senato ne decretò la chiusura e l'abbattimento, gli oppositori si ritrovavano all'Orient Lounge per discutere strategie di lotta, oggi  luogo molto tranquillo. Interessante è il Museum der dinge, museo degli oggetti della quotidianità, ma anche il Judisches Museum, il museo ebraico, la Berlinische Gallery, importante centro artistico, il Deutsches Technik Museum, così come graziose piazze ottocentesche come la Chamissoplatz. Un po' di shopping era d'obbligo anche in Kreuzberg, la via migliore è Bergmanstrasse, ci sta anche un salto al Marheineke Markthalle (uno storico mercato coperto).


Spostandoci verso nord in Friedrichstrasse siamo giunti al Checkpoint Charlie, principale punto di passaggio per gli alleati nel dopoguerra e luogo di scontro tra carriarmati americani e sovietici dopo la costruzione del Muro. Li vicino c'è il Mauermuseum, dove sono raccontate storie ed episodi legati al Muro, davvero interessante. Devo dire che ci ha fatto un certo effetto il fatto che, proprio a lato di questo simbolo della guerra fredda, ora sorga un Mc Donald. La vittoria del consumismo! Mentre ci aggiravamo tra le migliaia di turisti, è spuntata una sfilata di Trabant coloratissime! Ecco una lontana riminiscenza della D.D.R.




Il pomeriggio siamo partiti dalla stazione di Ostbahnhof in direzione sud-est, la meta era il Sowjetisches Ehrenmal in Treptower Park. Questo monumento ai soldati sovietici caduti nella seconda guerra mondiale è imponente, ma anche ricco di dettagli, un simbolo di come questa città non tenti di dimenticare e cancellare il passato, ma anzi lo integra perfettamente con il nuovo spirito moderno e cosmopolita.


Vicino c'è un lunapark, quando lo abbiamo visitato noi era chiuso, infatti si tratta di un lunapark della D.D.R., in rovina e quasi dimenticato. Oggi, per fortuna, si tenta di ristrutturare e dare nuova vita alle zone della Berlino est, anche fuori dal centro, infatti il lunapark è stato restaurato e riaperto. Immagino sia molto carino da visitare.
La sera ci siamo rilassati a casa del nostro amico, ovviamente stanchissimi!
La mattina dopo siamo andati con lui e la sua ragazza a fare un brunch vegano, che ha convinto molto poco Toni, dove a mezzogiorno tutti mangiavano humus e altre creme vegetali accompagnate dal cappuccino (e il barista mi ha guardata storto perchè ho ordinato una birra....). Subito dopo ci siamo diretti al Mauerpark dove la domenica mattina si tiene un enorme mercato .... dell'usato/artigianato/ortofrutticolo .... insomma tutto. 


Tutto costa poco e, anche se non si compra nulla, si passa il tempo facendo due chiacchiere con i proprietari dei banchetti che amano descrivere i loro prodotti e raccontare la storia della loro vita. Il parco è frequentatissimo da giovani in cerca dell'affare del giorno, famiglie con bambini sui pattini, vecchiette eccentriche e cantanti! Si perchè ad un certo punto è arrivato un ragazzo con un microfono, una chitarra e una cassa: karaoke! Molto apprezzato.


Noi abbiamo terminato così la nostra avventura a Berlino, una città che mi ha affascinato profondamente e mi ha lasciata con un po' di amaro in bocca perchè sono sicura di non aver assolutamente visto tutto quello che avrei voluto.

P.s.: se vi capitasse di visitare Berlino in estate, portate il costume! A Badeschiff una chiatta sul fiume si trasforma in una piscina pubblica! Se invece vi capita di passare da Berlino a metà ottobre, come me, ma non ve ne frega niente della città, potete vivere per una settimana dentro i locali notturni. Infatti quello è il periodo di chiusura dei locali estivi, che festeggiano restando aperti 7 giorni su 7, 24 ore su 24!
Isomma a Berlino c'è da divertirsi duro.

Enjoy!
L.L.
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domenica 24 febbraio 2013

Mug Cake

Ieri pomeriggio il tempo era uno schifo, quindi abbiamo deciso di prepararci una merenda bella crasta!
Questa ricetta l'ho vista fare da un ragazzetto in tv. E' geniale! Inoltre per la preparazione ho sporcato: una terrina, un cucchiaio e due tazze (perchè l'ho fatto per due).
E' stato un esperimento .... infatti l'estetica lascia molto a desiderare, ma è talmente veloce che mi posso allenare fino a che anche il lato visivo sia bello quanto è buona la torta.
Io vi metto gli ingredienti originali, ma non li ho usati tutti.

Ingredienti:

- 4 cucchiai di farina
- 4 cucchiai di zucchero
- 3 cucchiai di olio
- 2 cucchiai di latte
- 2 cucchiai di nutella
- 2 cucchiai di crema di whisky
- 1 cucchiaio di cacao
- 1 uovo
- 1/2 cucchiaino di lievito
- 1 bustina di vanillina

Preparazione:
Io non ho mai la nutella in casa, ma sono piena di cioccolatini (resti dei regali natalizi). Quindi ho sciolto i cioccolatini a bagnomaria.


In una terrina ho unito tutti gli ingredienti (tranne la crema di whisky, che non mi piace per niente) e ho mescolato tutto con lo stesso cucchiaio usato per le dosi.


Ho unito anche la fonduta di cioccolatini e ho diviso il composto in due tazze. 


Ho messo le due tazze in microonde, a 800w per 2 minuti. Yes! M.I.C.R.O.O.N.D.E.


Il risultato è stato un disastro!! Ho riempito troppo le tazze ed è strabordato tutto!! Consiglio di non riempire le tazze più di 1/3, soprattutto perchè il quantitativo di torta per tazza è decisamente mooooolto più di una classica fetta. Però che buono!!!! Morbidissimo.


Il ragazzo in tv, suggeriva di aprire velocemente e richiudere lo sportello qualche secondo prima della fine cottura, per far si che il dolce rimanga bello gonfio. Io non ho potuto, perchè Anna mi ha chiamata proprio in quel momento ihihihihihih. Ma la prossima volta proverò.

Enjoy it!
L.L.
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venerdì 22 febbraio 2013

Maschera viso express fai da te!
Ciao!
Ho pensato di scrivere questo post stamane mentre mi stavo dedicando alla mia toeletta quotidiana.
Settimanalmente cerco di fare una maschera viso che eseguo nel fine settimana, quando ho un po' di tempo da dedicare alle cure extra e dopo uno scrub sul viso a base di miele e zucchero ( favoloso!!).
Ne ho preparate molte ma la mia preferita rimane quella che preparo da un po' di tempo, perchè è veloce e non ha bisogno di tanti ingredienti. La mia maschera è idratante e pulisce la pelle dai residui di trucco.
Uno degli ingredienti principali è la crema detergente della Neve Cosmetics Beauty Farm che utilizzo ormai esclusivamente per questa preparazione in quanto totalmente naturale e ricca di oli e ingredienti che fanno bene alla pelle; la confezione riporta che si può utilizzare da sola come crema detergente o come maschera viso prolungandone il tempo di posa, io preferisco il secondo utilizzo ma arricchendola con l'argilla bianca che è più delicata rispetto a quella verde, il miele e l'acqua termale.
Ingredienti:
2 cucchiaini di crema detergente Beauty Farm della Neve Cosmetics
3 cucchiaini di argilla bianca
1 cucchiaino di miele
1 cucchiaino di acqua termale ( io uso quella in spray Avene)



Una volta messi tutti gli ingredienti nella tazzina, mescolo e ottengo una crema piuttosto liscia, se risulta troppo acquosa si può aggiungere un cucchiaino di argilla che aiuta a legare gli ingredienti.


Spalmare la crema sul viso e lasciare in posa per 10 minuti.
La tua pelle ringrazierà! Io in genere non ho neanche il bisogno di mettere una crema idratante dopo questo trattamento, però dipende dai tipi di pelle di ognuno..
Devo precisare che io mi trovo bene con questo sistema perché ho una pelle normale- mista e nei periodi che sento la pelle un po' più grassa aggiungo qualche goccia di limone.
Al posto della crema detergente si può utilizzare dello yogurt bianco che aiuta riequilibrare il sebo garantendo una buona idratazione.
 Buona spalmata!

Annaree











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giovedì 21 febbraio 2013

Arachidi condite

Ogni anno a Natale mio padre compra circa 10 kg di frutta secca (questo alimento fondamentale!), e quando è stufo di mangiarla la porta a noi.
Così mi ritrovo con arachidi in abbondanza, che io non amo particolarmente, che rischiano di rimanere in un angolo a tempo indefinito finchè non mi ricordo che esistono ancora e li butto (sprecona maledetta!).
Per evitare conflitti interiori, con tanta pazienza sbuccio tutte le arachidi (ok lo ammetto, lo fa Toni) e li ripongo in piccoli contenitori da freezer (o nei sacchetti) in dosi già a me congeniali. Poi preparo un bel mix di paprika piccante e sale (grosso o fino dipende dall'ispirazione del momento). Poi ripongo le arachidi in freezer e il mix in un contenitore tra le spezie. Quando ne ho bisogno estraggo una dose di arachidi, le condisco con un po' del mio mix et voilà, un aperitivo pronto in 5 minuti.


P.s.: se al mix aggiungete un po' di misticanza, è ttimo per condire il pollo arrosto (quando ancora è crudo ... stile sacchetti che trovate in commercio).

Enjoy it!
L.L.
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Pochette home made

Sovente in casa abbiamo tutto l'occorrente per creare gli accessori più diversi, per esempio una pochette.
Se avete panno, bottone, ago e filo siete a post.

Io ovviamente non sono assolutamente in grado di usare una macchina da cucire, quindi mi sono affidata ad un aiuto esterno.

L.L.
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mercoledì 20 febbraio 2013

Saudade da Lisboa

Tra le città su cui ho sempre fantasticato c'è la capitale del Portogallo, Lisbona. Nel 2011 la fantasia è diventata viaggio. Io e Toni abbiamo trascorso cinque giorni nella città del Fado, degli azulejos e della ginjinha.

Abbiamo volato con la Easyjet, partendo da Malpensa, dove abbiamo lasciato l'auto in uno dei tanti parcheggi privati che spuntano tutt'attorno all'aeroporto. Primo consiglio: fate attenzione alle recensioni, cercheranno di fottervi in tutti i modi.
Il viaggio dura un paio d'ore, l'atterraggio è uno spettacolo tra colline e oceano. In aeroporto abbiamo svaligiato il punto informativo di Ask Me Lisboa (ce ne sono molti in città) e abbiamo fatto la Lisboa Card, una tessera che ti fa avere accesso illimitato a tutti i mezzi pubblici e musei cittadini e sconti sulle visite guidate.

Il nostro albergo era una stamberga per giovani avventurosi, gestita da un anziano e i figli, che non spiaccicavano mezza parola di inglese o spagnolo (lingue che posso assicurarvi parlano tutti ... bhe quasi), la stanza era decisamente fatiscente, ma abbastanza pulita. La posizione era ottima: in una viuzza alle spalle di Praça dos Restauradores, nel quartiere de Rossio, un quartiere centralissimo e ben fornito dai mezzi pubblici (fermata della metro Restauradores e Estaçao do Rossio a due passi), per non parlare del vecchio Elevadòr da Gloria che porta al Miraduro da Sao Pedro de Alcantara.


Noi siamo arrivati il pomeriggio tardi, abbiamo quindi approfittato per fare una passeggiata nella zona del Rossio e della Baixa, tra negozi, caffè e musei, fino a giungere alla grande Praça do Comércio che ti guida verso la sponda del fiume. 
Praça Dom Pedro (che i lisboetas chiamano Rossio) è molto bella col Teatro Naçional e la Estaçao do Rossio, ma ancora meglio è la più piccola Praça da Figueira, con i suoi bei palazzi e i caffè all'aperto. La Piazza del Commercio è grande e brulicante di turisti e bus (infatti è da qua che partono quasi tutti i tours guidati), al centro c'è la statua di Dom Josè I, se le voltate le spalle potrete ammirare il maestoso Arco da Vitòria, poi però dovete rigirarvi e andare al fiume. Qui un bello slargo vi permette di ammirare le antiche colonne dove sbarcavano dalle navi e in lontananza il ben più moderno Ponte 25 de Abril, copia del Golden Gate di San Francisco, che unisce le due sponde del Rio Tejo. Posso assicurarvi che vedere il tramondto verso l'oceano con il Ponte che si illumina è un bello spettacolo.


Affamati ci siamo diretti verso il quartiere del Bairro Alto, dove ogni due passi c'è un ristorante o un locale dove cenare, soprattutto lungo la scalinata. Consiglio: i camerieri saranno gentilissimi e oltre a ciò che avete ordinato vi porteranno un piccolo appetizer, non toccatelo. Quello che credete sia offerto lo pagherete molto salato, ah e il pane non è compreso nel coperto, costa, caro. In compenso i prezzi sono abbastanza contenuti e tutti i ristoranti che abbiamo provato erano eccellenti. Un solo piatto non mancherà mai nei menu: o bacalau. Inoltre molti locali permettono di gustare la ginjinha, un liquore all'amarena davvero gustoso, soprattutto se bevuto in bicchierini di cioccolata (io me ne sono scolati 3 uno dopo l'altro).


La mattina seguetnte abbiamo fatto colazione in un caffè all'aperto in Praça da Figeira con bica e pastél de nata, classico. Dato che la giornata era ventosa, soleggiata e calda, abbiamo deciso di fare un itinenrario a piedi nel quartiere collinare dell'Alfama, consigliato dalla guida Lonely Planet (con qualche modifica). Abbiamo preso il famigerato tram 28 alla Baixa (un'esperienza che credo non abbia provato mai nessuno nato dopo il 1970!) fino a Largo da Graça, da dove potete ammirare la città dal Miraduro da Graça.


Proseguendo abbiamo potuto vedere l'Igreja de Sao Vicente, il Panteao, la feira da ladra (il mercato della ladra) dove si trovano gli oggetti più disparati, fino al Castelo de Sao Jorge. Anche qui c'è un bel punto panoramico in un gran giardino, ma nel castello non siamo entrati ..... c'era una coda iiiiiiiiiiiiiimpressionante! Confesso che orientarsi tra le strette vie di quel quartiere, piccole, tutte salita e discesa, con una cartina senza nomi delle vie, non è facile. Abbiamo girato a caso, godendo del bel tempo e degli scorci che spuntavano tra le case. Dopo un pranzo veloce in una graziosa piazza che affaccia sul fiume, abbiamo proseguito verso il Sè, imbattendoci in graziose palazzine ricoperte da azulejos e localini da dove escono le tristi note del Fado. 



Vi capiterà in tutta Lisbona di vedere costruzioni diroccate, sono gli scheletri delle abitazioni colpite dai due terremoti, maremoto e incendio che ha devastato la città nel 1755. No, non è un problema di burocrazia lenta, li vogliono tenere così. Altri però sono solo logorati dal tempo e da una pessima manutenzione.
Nel pomeriggio abbiamo approfittato per girare tra Chiado e Bairro Alto, ammirando Lisbona dall'alto da diversi punti di vista.

La domenica mattina abbiamo preso il treno per raggiungere il quartiere di Belém, un paese a sè in pratica. Qui abbiamo fatto colazione all'Antiga Confeteria di Belém, dove si mangiano pastéis de nata preparati con una ricetta antica e buooonissima. Rigenerati dalla colazione, abbiamo affrontato il vento e l'orda di turisti per giungere alla Torre de Belém, patrimonio Unesco che troneggia sul fiume (o è già mare ... non saprei dire), e il Padrao dos Descobrimentos, punto panoramico in cima a un monumento di 50 m dedicato all'esploratore Henrique. 


Abbiamo poi proseguito tramite un grazioso giardino fino al Jardim Botanico Tropical, con piante stupende e i bei pavoni che girano indisturbati.

A Lisbona il tempo è imprevedibile, grazie ai venti dell'oceano, quindi capita che esci col sole e poi diluvia, così è stato. Noi, affamati, ci siamo chiusi in un ristorantino. Il pomeriggio ci siamo spostati al Parque das Naçoes, ex zona industriale totalmente ristrutturata nel '98 per l'Expo; devo dire che ci ha stupito molto questa parte della città, perchè è molto moderna, pulita e ordinata, esattamente il contrario del resto della città vista fino a quel monento. Avremmo voluto girovagare  per il parco, ma la pioggia non ci ha dato tregua, quindi siamo tornati verso casa, ci siamo asciugati e riscaldati ... ma poi... che noia! Con poca fame e un po' di freddo, abbiamo deciso di uscire e rifugiarci allo starbucks della stazione, dove ci siamo accaparrati un divano, un tè caldo e la connessione internet. Purtroppo, quella che pensavamo fosse una breve pausa si è trasformata in un incubo! Dopo tre ore chiusi li dentro, a causa di un nubifragio che ha investito tutta la città, non ne potevo più.

La mattina seguente il tempo era incerto, quindi abbiamo optato per una passeggiata nei quartieri nord del Rato e Marques de Pombal, ordinati viali che portano verso centri commerciali e alti palazzi. Fortunatamente il tempo è migliorato, quindi siamo tornati al Parque das Naçoes, dove abbiamo fatto una piacevolissima passeggiata sotto il sole tra l'Oceanario, installazioni artistiche, passeggiate costruite sull'acqua. Poi abbiamo deciso di godere della vista dall'alto e abbiamo preso il Teleférico. Il costo è modesto, il tragitto piacevole e la vista affascinante, a meno che non inizi a tirare il vento e vi troviate a dondolare sospesi in aria.


Martedì era il giorno del ritorno, ma la partenza era prevista per la sera, e Lisbona l'avevamo già vista tutta, dal basso e dall'alto, abbiamo deciso di seguire il consiglio della guida Lonely Planet e abbiamo fatto una gita fuori porta nel piccolo e grazioso centro di Sintra. Paesino nell'entroterra tra le montagne, una vera bellezza Patrimonio dell'Umanità, ha una grande, monumentale attrazione: il Castelo dos Mouros, un'imponente fortezza che sovrasta la valle dalla cima del promontorio, circondata dal bosco. 



La guida suggerisce di non seguire la strada asfaltata, una orrenda statale trafficata, ma di addentrarsi nel bosco, per affrontare una strada decisamente più breve. Vero, ma non specifica che la strada nel bosco è una scalinata sconnessa di 3km in salita. Sono arrivata alla fortezza stremata, e il tour delle mura è altrettanto spossante, perchè ricordiamo che sono mura del IX secolo!, tutte sconnesse seguono esattamente l'andamento del terreno montagnoso su cui sono costruite. Però che spettacolo! Una vista eccezionale: oceano, montagne, boschi e prati. Il ritorno al paese è stato molto meno impegnativo, inutile dire che dopo avevo una fame senza senso!
 
Nel pomeriggio siamo tornati in città, dove l'albergatore ci ha gentilmente tenuto le valige nonostante dovessimo lasciare l'albergo entro le 12:00.
Per raggiungere l'earoporto abbiamo preso un comodissimo autobus in Praça dos Restauradores, e se non fate in tempo a comprare il biglietto...non c'è problema! lo rilascia l'autista.

In conclusione Lisbona è una città complicata: è multietnica e cosmopolita, si alternano quartieri moderni, ordinati e puliti a quartieri vecchi, sporchi e chiassosi, i negozianti sono poliglotti, ma poi cercano di fregarti sul prezzo, ha struttre modernissime per quel che riguarda stazioni e metropolitana, ma le facciate di palazzi storici cadono a pezzi e per le strade del centro vieni fermato in continuazione da improbabili venditori di bonza. Insomma questa convivenza degli opposti rende Lisbona una città indefinibile, ma che fa innamorare.

L.L.
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sabato 9 febbraio 2013

Pasteis de Nata

Ho scoperto i Pasteis de Nata a Lisbona ... e li ho amati subito!
A Lisbona ogni pasticceria che si rispetti ha la sua personale ricetta del Pastel de Nata, segreta ovviamente. Posso confermare però che i più buoni si mangiano nella pasticceria "Pasteis de Belem", a Belem appunto, un locale antico che profuma di crema, dove si fa colazione in una sala enorme piena di turisti che mangiano solo e unicamente pasteis.
Appena tornata in Italia ho cercato la ricetta. Devo dire che è un po' laboriosa, soprattutto se intendete fare la pasta sfoglia! Il risultato vale tutto lo sbattimento della preparazione


Ingredienti:
- 600 g di pasta sfoglia
- 500 ml di latte
- 500 g di zucchero
- 250 ml di acqua
- 60 g di farina
- 7 tuorli
- 1 stecca di cannella
- buccia di 1 limone

Preparazione:
Lavorate la pasta sfoglia, create un rotolo e tagliate ogni 1,5cm circa per ottenere delle rondelle. Imburrate degli stampini, e rivestiteli con il cubetto di pasta sfoglia girando in modo concentrico e lasciate riposare.
Preparate la crema. Sciogliete la farina con un po' del latte,creando una cremina senza grumi. Versate il restante latte in una casseruola con la cannella e la buccia di limone, portate a ebollizione. In un'altra casseruola unite l'acqua e lo zucchero, portate a ebollizione e fate bollire per 3 min circa ottenendo uno sciroppo. Unite la cremina di farina al latte e mescolate energicamente, aggiungete lo sciroppo a filo continuando a mescolare. Togliete dal fuoco, filtrate il tutto in un contenitore con becco. Aggiungete i tuorli e mescolate ancora molto bene.
Versate la crema dentro le coppette di pasta sfoglia, infornate in forno già caldo a 250°C per 17 min circa, dipende dal forno. Quando la superficie sarà ben dorata ...anche brunita ... sarà ora di spegnere il forno.
Serviteli tiepidi, spolverizzati con cannella o zucchero a velo.

Enjoy it!
L.L.
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Muffin Porri e Prosciutto

Io adoro i muffins! E questa ricetta è molto golosona!


Ingredienti per 12 muffins:

- 1 porro lavato, mondato e affettato
- 150 g di prosciutto cotto a dadini
- 280 g di farina
- 2 cucchiaini di lievito in polvere
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
- 1 uovo
- 300 ml di yogurt
- 40 g di burro o olio
- 25 g di formaggio stagionato o mediamente stagionato (io ho usato il parmigiano)
- 20 g circa di erba cipollina

Preparazione:

Soffriggere i porri (mondati e affettati) a fiamma bassa per due minuti, lasciandoli leggermente croccanti e farli raffreddare.
Preriscaldare il forno ventilato a 200°C.
Unire in una ciotola gli ingredienti in polvere, setacciandoli: farina, lievito e bicarbonato.
In un'altra terrina sbattere l'uovo con lo yogurt e l'olio (o il burro fuso). Aggiungere ora il formaggio, l'erba cipollina, il porro e metà del prosciutto a dadini e amalgamare bene.
Unire ora il composto liquido e quello in polvere mescolando delicatamente con una spatola o un cucchiaio in legno, senza lavorare troppo l'impasto che deve risultare abbastanza grumoso.
Preparare uno stampo per muffins con i pirottini negli incavi.
Distribuire il composto nei pirottini, riempiendoli per 2/3, e cospargerli con i dadini di prosciutto rimasti.
Infornarli per 20 min circa, o fino a che non saranno gonfi e dorati.
Si servono tiepidi o freddi, non è male accompagnarli con della panna acida o un'altra salsa delicata.

Enjoy it!

L.L.
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venerdì 8 febbraio 2013

Struccante

Come tutte le signorine, mi trucco. Come molte signorine, anche se torno alle 6 di mattina non posso andare a letto senza essermi struccata.
Anche dopo una giornata in giro per Torino, tra lo smog, non mi dispiace pulire ben bene la mia facciona prima di coricarmi.
Ultimamente sto usando due struccanti.





1. E' uno struccante occhi idratante delicato della linea Vivi Verde Coop. Due anni fa mi hanno diagnosticato una fastidiosa allergia agli occhi, il risultato: tanti struccanti sono stati banditi dalla mia toeletta. Questo no. Questo è delicato sulla pelle (mi è addirittura successo di imbibire troppo il dischetto, ritrovandomi l'occhio inondato di struccante! non mi ha dato il minimo fastidio) ed efficace per lo scopo, sovente se ho troppo sonno lo uso per struccare l'intero viso (è vero che non mi trucco esageratamente il viso ... non uso correttori nè fondotinta).


2. E' uno struccante home made. Su internet si trovano tantissime ricette per fare lo struccante, ma l'ingrediente fondamentale è uno: l'olio. Io ho usato il normale olio d'oliva, perchè è uno struccante solo per il viso, che non uso mai per gli occhi perchè non è abbastanza delicato. Ho miscelato due parti di olio e una parte di camomilla (lasciata molto in infusione e lasciata raffreddare), aggiungendo alla fine due gocce di olio essenziale di lavanda (per dare un po' di profumo). Se si vuole creare uno struccante anche per occhi è meglio usare oli più "delicati", come l'olio d'argan o di mandorla, e mettere pari quantità di olio e camomilla.
Questo struccante è ottimo da applicare ogni sera, massaggiando un po' il viso, per rimuovere trucco, ma anche smog e impurità, lasciando la pelle idratata. Essendo a base oleosa è meglio lavarsi il viso col sapone dopo. Essendo composto da olio e camomilla (aka H2O) va da sè che tende a dividersi, prima di usarlo bisogna dargli una bella shakerata per rimescolare il tutto.

L.L.


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Sciarpone

Ho trovato nell'armadio una sciarpa di lana che ho fatto qualche anno fa. E' esattamente di un colore deprimente (nera) ed esattamente di una lunghezza sempre scomoda.
Ho deciso di renderla più divertente. Con tre bottoni, belli grossi e colorati, ho cucito le due estremità della sciarpa.


L.L.

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venerdì 1 febbraio 2013

Merenda da Anna...Flan alle prugne

Buongiorno!
Finalmente approdo anche io come terzo elemento del trio e non c'è modo migliore per iniziare se non quello di proporre una ricettina semplicissima, ideale per uno spuntino pomeridiano, che si può fare anche se si ha poco tempo a disposizione e si vuole fare colpo con i propri ospiti... ma anche se non ci sono gli ospiti non importa...è un dolce buonissimo lo stesso!!! :)
La ricetta è stata presa dal celeberrimo sito http://www.giallozafferano.it/ che personalmente adoro e stradoro e consulto molto spesso per prendere spunto e ogni tanto mi diverto a pubblicare le foto delle mie pietanze sulla loro pagina facebook....ma veniamo al sodo, ecco la ricetta con qualche aggiustamento per avere anche meno sensi di colpa:
130 gr di farina
150 gr di zucchero
4 uova
1 bustina di vanillina
180 gr di prugne
600 ml di latte
125 ml di panna
1/2 bustina di lievito tipo pane degli angeli
1 cucchiaio di rhum...se piace!
un pizzico di sale
Iniziate a mescolare la farina, lo zucchero, la vanillina, il pizzico di sale e il lievito in una terrina.

Aggiungere le uova e mescolare energicamente in modo da non formare grumi, ottenendo così un composto liscio.

In un pentolino scaldare il latte e la panna, aggiungere il rhum e versare le prugne che nel frattempo si ammorbidiranno.

Non appena il liquido raggiunge il bollore, spegnere il fuoco e versarlo nel composto di uova e farina precedentemente preparato, filtrando attraverso un colino, le prugne.


Amalgamare il tutto e versare il composto in una teglia precedentemente imburrata e infarinata.

Come ultimo passaggio, versare le prugne separate dal latte e cospargerle in maniera omogenea nella teglia.

Infornare a 220 gradi per 10-15 minuti, a seconda di quanto è veloce e nuovo il forno, in modo che si formi una crosticina, e poi abbassare la temperatura e portarla a 180 gradi e cuocere per altri 25-30 minuti, fino a quando facendo una prova con lo stuzzicadente, non rimarrà nulla attaccato.
Ho fatto questo dolce moltissime volte e a parer mio la versione più buona è quella con le prugne, però volendo si può fare anche con altra frutta, meglio se secca, io l'ho fatto sia con le amarene che con le albicocche secche ma il risultato non mi ha entusiasmata...forse con qualche pezzetto di cioccolato potrebbe  essere più goloso! Inoltre, rispetto alla ricetta di Giallozafferano, ho dimezzato la quantità di panna in quanto non credo che incida molto sul gusto finale del dolce....

Buona merenda!
Anna






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