martedì 30 aprile 2013

Higgs Sustainable Index

Ho scoperto che esiste un modo per "misurare" la sostenibilità dei nostri vestiti!
Si chiama Higgs Sustainable Index, è stato elaborato dalla Sustainable Apparel Coalition con per promuovere un approccio olistico all'analisi degli impatti ambientali di un capo.


Tiene conto di tre momenti:

1. Brand concept: ovvero quanto è sostenibile il design del capo e il ciclo di vita dei materiali che si andranno ad utilizzare;
2. Production waste: quanti metri di stoffa vengono scartati per necessità di taglio e modellistica? Quanti e quali agenti chimici vengono aggiunti al tessuto?
3. Facilities module: analisi dei livelli di consumo di acqua ed energia dello stabilimento di produzione e come vengono trattati i rifiuti.

Nei mesi scorsi 63 aziende hanno testato la versione beta dell'indice, tra le quali Adidas, Gap, H&M, Nike, Nordstrom...
Si tratta di più di un terzo dell'intera industria del fashion  che afferma con decisione la propria volontà di abbassare i livelli di inquinamento per le persone e il pianeta! Ottimo risultato.
Questo indice ci permette di accertare se la sostenibilità di cui alcune aziende si fregiano, sia reale o no.
In futuro si pensa di crearne una versione da stampare sulle etichette degli abiti, per dare a noi la possibilità di sapere come è fatto un capo. 

LL
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lunedì 29 aprile 2013

Come riutilizzare i fondi di caffè

Recentemente ho letto un articolo abbastanza allarmante sui quintali di spazzatura che creiamo, senza rendercene conto. Sapete cosa mi ha colpita particolarmente? Il caffè. Si è stimato che ogni anno si producono 20 milioni di tonnellate di rifiuti provenienti dal consumo del caffè!!!!
Questo mi ha spinta a cercare maggiori informazioni in merito al consumo del caffè e, con gradita sorpresa,  ho trovato taaaantissime idee per il riciclaggio deli fondi del caffè in diversi ambiti.
Ho deciso di riproporre quelli che mi sono piaciuti di più e che ho provato.

In casa:

1. Allontanare le formiche.
Assicuro che funziona! In caso di formiche in casa, invece di spruzzare spry tossici e inquinanti, basta posizionare delle cialde di fondi di caffè nelle zone in cui si accumulano....spariranno.

2. Pulizzia della casa.
Su superfici sporche e incrostate si può spargere fondi di caffè in abbondanza e strofinare con una spugna morbida.

3. Restauro.
Solitamente, quando i mobili in legno si rigano, si utilizza la cera d'api. Ho scoperto che unendo i fondi del caffè con poca acqua tiepida, si ottiene una pasta cremosa che può essere utilizzata per riempire le fessure nel legno.

Per la bellezza:

4. Trettamento anticellulite.
Unendo i fondi del caffè in polvere, lo zucchero di canna e l'olio si ottiene un olio con effetto anticellulite da applicare con un massaggio rotatorio energetico.

5. Scrub per il corpo.
Ottenere uno scrub corpo è veloce se uniamo i fondi del caffè con l'olio. 

6. Pediluvio.
Con i fondi del caffè possiamo frizionare le zone con la pelle più dura, mentre aggiungendo del caffè avanzato all'acqua si può ottenere una soluzione per combattere i cattivi odori.

In giardino:

7. Concimare.
I fondi del caffè sono ottimi per la concimazione di fiori e piante che amano terreni acidi (rose, azalee, sempre verdi...).

8. Allontanare le lumache.
I fondi del caffè, fatti asciugare e sparsi ai lati dell'orto, non faranno avvicinare le lumache. Un metodo ecologico da sostituire a veleni e spry tossici.

9. Compost.
Se avete in casa un cassone per il compostaggio, i fondi del caffè saranno utili per aumentare l'acidità  grazie al rilascio di azoto.

Davvero un sacco di modi per riciclare il caffè!
LL
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venerdì 26 aprile 2013

Imperfezioni della pelle, Addio!

Capita a tutte di svegliarsi la mattina e trovare quel maledetto brufoletto! O scoprire qualche arrossamento o macchioline dovute a stress, sole etc.

C'è una sola da cosa da fare sul momento: farle sparire. Inutile usare 10 prodotti, ne bastano due: correttore e cipria. 


Mi raccomando usate pennelli piccoli e non stendete il correttore su mezza faccia eheheh.

LL
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mercoledì 24 aprile 2013

10 MANGIATOIE PER UCCELLINI

Negli ultimi giorni, appena apro le finestre sento certi concerti di passerotti!
Così mi sono chiesta come poter creare una piccola mangiatoia per loro, magari anche coperta in modo che possano trovare cibo e riparo anche quando la bella stagione sarà finita e inizierà a piovere e fare più freddo.
Su internet ho trovato diverse idee a cui ispirarmi, eccone 10 facili da creare da soli in casa!

1. Retini della verdura.
Con una semplice rete di plastica, che ci troviamo d'avanzo quando al supermercato compriamo l'aglio per esempio, può essere riempita di semi e legata con uno spago a un remo. Velocissima.


2. Una gabbietta.
Una gabbietta si può creare con una griglia arrotolata su se stessa e bloccata da una base circolare in plastica. Riempita di nocciole o arachidi, permetterà agli uccellini di aggrapparsi direttamente alla griglia per mangiare.


3. Una arancia.
Una arancia tagliata a metà e svuotata della polpa, infilzata da uno stecco che permetta agli uccelli di posarsi per mangiare, è nu'idea rapida da realizzare ... ma di durata limitata.


4. Bottiglie di plastica.
Una volta bucate, ci sono diversi modi di renderla fruibile per gli uccellini e appenderla ai rami di un albero.


5. Due sottovasi.
Se uniamo assieme due sottovasi, magari con un avanzo di tubo in plastica, creiamo una mangiatoia coperta, utile anche in caso di neve.


6. Una vaschetta di yogurt.
Con un taglierino possiamo creare un foro sul lato del barattolo, in questo modo andiamo a realizzare non solo una mangiatoia, ma un vero rifugio coperto.


7. Tetrapac.
La stessa cosa si ottiene tagliando un lato di un cartoccio di tetrapac (un succo di frutta) per ottenere un foro di ingresso e un forellino più piccolo in cui incastrare un ramicello come appoggio. Inoltre ci si può sbizzarrire a colorarlo!


8. Barattolo di latta
Anche un barattolo di latta, come quello del caffè, può avere il doppio uso di mangiatoia e rifugio. Se il barattolo ha un tappo di plastica, possiamo tagliarlo a metà e usarlo per bloccare il mangime all'interno del barattolo.


9. Flacone del detersivo.
Il flacone del detersivo ha una funzione uguale al cartoccio di tetrapak.


10. Casetta in legno.
Per i più generosi e abili con il crafting, su internet si trovano facilmente le istruzioni per costruire vere e proprie casette di legno. Così da fornire riparo oltre che becchime e acqua ai visitatori.



L'inconveniente di queste casette è che sono attraenti non solo per gli uccellini! Ihihihihihih.

Creare una piccola mangiatoia è un gesto di altruismo, rispetto e amore verso creature di cui ci interessiamo raramente. In più è divertente.
Enjoy!
LL
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BRIGHTEN UP! Basta con gli occhi cerchiati!

A volte la mattina mi sveglio con gli occhi cerchiati e gonfi ... manco mi avessero preso a botte nel sonno. Purtroppo la stanchezza e lo stress si riflettono proprio sul colorito spento e il gonfiore della pelle!
Ecco 5 prodotti che potrenno aiutarci a coprire quei cerchi scuri che ci fanno sembrare delle boxeures.

Con correttore, illuminante e cipria nude il nostro sguardo sembrerà riposato e fresco!

LL
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COME SCEGLIERE LA CREMA SOLARE?

Eccoci alle porte della stagione dei pic-nic e delle grigliate in giardino (di cui noi siamo fan indiscussi). Purtroppo, col piacere delle giornate all'aperto e del sole, c'è anche il problema delle scottature. Si, perchè non ci si scotta solo al mare, anzi, questo è un periodo decisamente critico. Ci si sveste e si prende il primo sole, dopo mesi in cui la pelle è stata coperta e la melanina poco stimolata. E' molto importante scegliere una crema con protezione solare adeguata e, per fare questo, bisogna conoscere il proprio fototipo.

Ma cominciamo dalla base.
Il fattore SFP (Sun Protection Factor), che troviamo sui prodotti solari, indica la protezione dai raggi UV-B, cioè quelli dai quali dipende gran parte dell’abbronzatura e purtroppo anche il melanoma.
I raggi UV-A, invece, penetrano fino al derma e sono responsabili dell’invecchiamento cutaneo poiché generano radicali liberi.
Non tutte le creme solari offrono protezione anche da quest’ultimi, quindi meglio orientarsi verso quelli che proteggono da entrambi i tipi di radiazioni.
Per calcolare quanto ci protegge un solare basta guardare il numero Sfp: indica quante radiazioni la pelle  con la crema è in grado di assorbire prima di scottarsi (per esempio il fattore 50 indica che la quantità di radiazioni assorbite è 50 volte superiore a un’esposizione senza crema).


Come dicevo, ogni fototipo necessita di un diverso grado di protezione.
Possiamo individuare quattro fototipi principali:

Fototipo 1.
Ha una carnagione lattea, gli occhi molto chiari, spesso i capelli rossi o biondo chiaro e le efelidi sul viso. Si tratta di un tipo di pelle praticamente privo di melanina che non riesce ad abbronzarsi ma rischia moltissimo in termini di danni all’epidermide e sviluppo di tumori come il melanoma, se non viene protetta con uno schermo quasi totale. Per il fototipo 1 è indispensabile una crema solare con 50+SPF (meglio totale).

Fototipo 2.
Si tratta di una carnagione molto chiara, tipica delle bionde o castane chiare, con occhi azzurri o verdi. Rispetto al fototipo precedente, questo tipo di pelle si colora un pochino di più, perché possiede una quantità superiore di melanina, ma sempre comunque molto delicata. Alto rischio di ustioni ed eritemi senza adeguata protezione. Per il fototipo 2, è consigliata una crema solare ad altissima protezione (50+SPF) per il viso e le zone più delicate del corpo almeno per i primi 2-3 giorni di esposizione. Successivamente, si potrà scalare ad una crema un po’ meno coprente, per esempio con 30+SPF, sia sul viso che sul corpo. Infine, ma solo dopo che si sarà formato il naturale primo strato protettivo di abbronzatura, quindi dal quarto giorno espositivo consecutivo, si potrà passare ad una crema con 25+SPF per il viso, e 15-20+SPF per il reso del corpo.

Fototipo 3.
Diffusissimo: capelli castani, pelle non scura ma che si colora facilmente, occhi nocciola o screziati. Per questo tipo di carnagione l’abbronzatura è abbastanza veloce, ma ha comunque necessità di adeguata protezione. Nello specifico, durante i primi tre giorni di esposizione, è consigliata una crema solare a fattore protettivo medio (da 15 a 25+SPF), mentre successivamente, una volta attivata la produzione di melanina, si potrà scendere ad un prodotto con 15-10+SPF.

Fototipo 4.
E' la classica carnagione mediterranea, quella olivastra, con capelli e occhi scuri. Anche se spesso pallida nei mesi invernali, difficilmente questo tipo di pelle si scotta in modo devastante, perché è naturalmente dotata di molta melanina. Le donne con fototipo 4, quindi, possono esporsi al sole con più tranquillità rispetto agli altri fototipi, ma sempre con adeguata protezione (ricordiamo che i danni dei raggi UV-B al derma non si vedono sul momento, ma provocano invecchiamento precoce e malattie). Le creme solari per questo tipo di pelle, fin dai primi giorni di esposizione saranno perciò intono ai 15+SPF, per scendere a protezioni basse (da 10 a 6+SPF) nei giorni seguenti.

Ovviamente ognuno conosce la sua pelle e queste divisioni non sono valide per tutti, però è meglio una crema a protezione più alta del dovuto che il contrario.
Bisogna poi tenere conto del luogo, per esempio in montagna, dove i raggi UV sono diretti, è meglio utilizzare creme a protezioni più alte.
La crema deve essere applicata prima di esporsi al sole e l'applicazione va ripetuta durante tutto il periodo di esposizione al sole, non basta una sola volta.
Ricordiamoci che le rughe sono causate in gran percentuale dall'effetto dannoso del sole, meglio avere una pelle più chiara e liscia, piuttosto che essere abbronzatissime ma dimostrare più anni di quelli che abbiamo!

LL
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martedì 23 aprile 2013

ETICHETTE PER IL GIARDINO RICICLATE

Ho letto un bell'articolo su Greenme, su come creare simpatiche etichette per orto e giardino riciclando quella che altrimenti diventerebbe spazzatura.
Quattro mi sono sembrate davvero ottime idee, così le riporto qua per chi volesse cimentarsi in un piccolo orticello.

1. Tappi di sughero.
E' sufficiente un tappo di sughero infilato su uno stecco di legno degli spiedini, scivere con un pennarello il nome della pianta e piantarlo nel vaso o a bordo dell'orto.


2. Mollette per il bucato.
Una vecchia molletta pinzata a uno stecchino, magari del gelato, diventa una divertente etichetta con un discreto spazio per sbizzarrirsi con scritte e disegni. Inoltre, all'occorrenza, può tornare alla sua funzione primaria.


3. Fogli di alluminio.
L'alluminio, riappiattito con il mattarello e avvolto a un supporto, diventa una base ideale per un'etichetta. Con l'aiuto di una matita appuntita, o una penna, si può incidere il nome della pianta ... e se si vuole cambiare basta appiattirlo di nuovo.


4. Forchetta e barattolo di latta.
Il fondo di un barattolo, che sicuramente è destinato a diventare spazzatura, inciso con un oggetto appuntito e resistente (la latta è decisamente più dura dell'alluminio) si incastra tra i denti di una vecchia forchetta ... et voila!


Enjoy it!
LL
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venerdì 19 aprile 2013

HOH! Vertical Garden

Navigando un po' su internet mi sono imbattuta in HOH!, ideato e realizzato da Ortisgreen.
HOH!, aka Hang Oasi Home, è un complemento d'arredo dal design lineare, minimale e discreto. E' un connubio di design, innovazione tecnologica e artigianato.



Questa adattabile "aiuola" verticale permette di ricreare in appartamento un vero e proprio angolo di giardino.
Entrerà in commercio a fine aprile e sarà in vendita nei negozi di complementi di arredo, fioristi e garden center.

LL
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Piece-y Pony

Non resisto quando vedo certe pettinature!
Ho provato a riprodurre questa

E' veloce e facile! Avendo i capelli ricciolini non me li sono nemmeno cotonati risparmiando qualche minuto buono.
Purtroppo ho i capelli un po' corti perchè lascino quel bell'effetto, così ho raccolto i capelli che mi cadevano sul collo.
Soddisfacente
LL
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Mangiare sano e spendere poco? Segui le stagioni

Esiste un modo per mangiare cibi sani spendendo poco? Certo, basta comprare sempre frutta e verdura di stagione, magari creare un piccolo orto di odori sul balcone e ... perchè no ... fare passeggiate in campagna e raccogliere qualche erba e fiore selvatico commestibile.


Ecco un elenco tipico della stagione primaverile (maro - aprile - maggio).

Verdure:
  • asparagi di campo e selvatici
  • barba di frate
  • bietole
  • gli ultimi carciofi
  • cavolfiori
  • cavolo cappuccio
  • cicoria
  • cime di rapa
  • cipolle bianche e cipollotti
  • coste
  • crescione
  • fagiolini
  • fave
  • finocchi
  • funghi prataioli
  • indivia
  • insalate e insalatine (riccia, romana, cappuccio, lattughino, pasqualina ... )
  • patate novelle
  • piselli
  • porri
  • radicchio rosso
  • radici amare
  • rape
  • ravanelli
  • sedano
  • spinaci
  • taccole
  • verze
  • le prime zucchine
Frutta:
  • albicocche amare
  • ciliegie!!!!!!
  • fragole
  • kiwi italico
  • mandarini (gli ultimi)
  • nespole giapponesi
 
Erbe e fiori spontanei:
  • bellis perennis (margheritine pratoline): fiori commestibili
  • borraggine
  • brassica: solo i fiori sono commestibili
  • caspella: si mangiano le foglie e i fiorellini bianchi
  • carota selvatica: si mangiano radici e foglie
  • cicoria vera: foglie e germogli (le puntarelle) commestibili
  • cynara: i fiori sono commestibili
  • dente di leone (taraxacum officinale): una cicoria selvatica, tutta la pianta è commestibile
  • i primissimi fichi d'india
  • finocchio selvatico
  • fiori di zucca
  • malva sylvestris: fiori e foglie commestibili
  • nasturzio: si mangiano fiori e foglie
  • ortica
  • piantaggine
  • platano mayor: le foglie sono commestibili
  • portulaca: si mangia tutto della pianta (io però la preferisco come vaso sul balcone)
  • trifoglio rosso e bianco: fiore e foglia commestibile
  • vicia sativa: le goflie e i fiorellini viola sono commestibili
  • viole: tutta la pianta è commestibile
Sicuramente ve ne sono altre che non ho provato/ trovato, ma è già un buon numero. Anche in questo caso è fondamentale la stagionalità ... perchè se andate fuori stagione non le trovate proprio!
Se andate a raccogliere erbe spontanee, dovete informarvi prima se esistono dei divieti sulla raccolta di certe particolari specie. Soprattutto, se non conoscete bene piante e fiori, meglio andare le prime volte accompagnate da qualcuno che le conosce abbastanza ... per evitare spiacevoli sorprese.
E' interessante riscoprire piatti della tradizione italiana e scoprire che erbe spontanee e fiori sono estremamente presenti.
Provate e rimarrete soddisfatti.



Bon Apetit
LL
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mercoledì 17 aprile 2013

Ci sono le scarpe e c'è Walter Steiger

Amo le scarpe quasi quanto amo le borse.
Porto raramente scarpe col tacco per motivi di alteza e scomodità, ma quanto mi piacciono addosso alle altre! 
Tra gli stilisti che più mi piacciono c'è Walter Steiger, ginevrino di nascita, non proprio di primo pelo, ha ereditato la ditta di scarpe dal padre e l'ha trasformata in un brand internazionale. Ha vissuto nelle capitali europpe collaborando con grandi brand come Ungaro, Calvin Klein, Oscar de la Renta .... addirittura Antonioni scelse le sue scarpe per il film "Blow-Up". 


Una azienda di livello mondiale, ma a gestione familiare, infatti iltestimone sta passando ai figli. L'azienda ha punti vendita in tutte le grandi città del mondo: New York, Los Angeles, Parigi, Londra, Berlino, Istanbul, Tokyo, Hong Kong, Tel Aviv ... tranne che in Italia.
Il design di Steiger combina eleganza e innovazione sovente con tacchi di altezze notevoli!
Le linee sono azzardate e a volte provocatorie, ma la filosofia Steiger è quella di creare calzature che siano comode oltre che spettacolari.




Purtroppo non ho mai nemmeno provato un paio di Steiger .... ma quanto mi piacerebbe!
LL


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martedì 16 aprile 2013

C'è olio e olio!
Ciao!
sarà che è primavera e c'è voglia di rinnovarsi e di prepararsi al meglio per l'estate, sarà che adesso che il sole è più forte, bisogna proteggere e nutrire i capelli.
Devo essere sincera, per molti mesi non ho fatto alcun trattamento per i capelli che, poverini, subiscono continuamente tinture o colpi di sole ogni tre mesi...
sono anni che ormai per trattare bene i miei capelli uso l'OLIO DI LINO dei Provenzali in quanto facilmente reperibile in quasi tutti i supermercati, inoltre l'azienda mi sembra seria in quanto possiede molte certificazioni che la rendono più "verde".
Io lo uso settimanalmente come impacco preshampoo, ma si può usare anche dopo lo shampoo, però lo trovo abbastanza viscoso da togliere con un semplice risciacquo, per cui una buona insaponata di shampoo dopo l'impacco e voilà...capelli lucenti e morbidi!
Invece per il corpo consiglio vivamente l'OLIO DI MANDORLE dolci....credo che non ci sia niente di meglio che rende la pelle morbida e idratata...particolarmente indicato dopo la depilazione o in caso di smagliature in quanto molto emolliente.
Spalmatevi per bene!
Annaree
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RICETTA TORTA CAPRESE

Questo post lo dedico a mia cugina che mi ha dato la ricetta tempo fa. Volevo postarla tempo fa la ricetta ma ultimamente il tempo è sempre poco per fare tutto e per bene...in pratica sono incasinata!
Tornando a noi, io adoro questo dolce dal sapore di mandorla e cioccolato molto intenso.. e non vedevo l'ora di farlo quando la mia cara cuginetta (da buona casertana non poteva non avere una ricetta DOC!) mi ha passato la ricetta molto gentilmente. L'ultima volta che ho fatto questa torta è stata in occasione del compleanno del mio fidanzato, ed è stata gradita molto dagli ospiti!
Ricetta:
300g cioccolato fondente tritato
300g mandorle tritate
200g burro
200g zucchero
6 uova
1 bustina di vanillina
1 cucchiaino di caffè in polvere
1 bustina zucchero a velo
1 bicchierino liquore a scelta
1 pizzico di sale
Mescolare in una terrina i tuorli, lo zucchero e la vanillina.



Aggiungere il burro e amalgamare bene.
Versare il cioccolato al composto.








A parte mescolare le mandorle, il lievito, il sale, il caffè e aggiungere il tutto al composto di tuorli e zucchero versando anche il liquore.
In una terrina montare a neve ferma gli albumi e incorporarli molto delicatamente all'impasto.
Versare in uno stampino basso e imburrato in modo da non avere una torta troppo alta.






Infornare a 180° per 45 minuti , lasciare raffreddare e spoverare con lo zucchero a velo.





Buona merenda!
Annaree
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Ingredienti da evitare nei cosmetici

Oggi spendiamo un po' di tempo a parlare di un argomento decisamente importante: gli ingredienti contenuti nei cosmetici.
Sovente leggiamo l'elenco ingredienti senza capire di cosa si tratta, poi ci ripromettiamo di informarci in merito al significato di ciò che leggiamo e ma lo facciamo mai. E' meglio però saper riconoscere quali sono gli ingredienti pericolosi per la salute.


Ecco la lista: 

1. Petrolati, paraffine ed oli minerali: riportati con la consueta dicitura di Petrolatum, Paraffinum Liquidum e Mineral Oil sono dei derivati del petrolio che formano sulla pelle un film occlusivo che ne impedisce la traspirazione. Dal 2004 i petrolati sono classificati dalla normativa europea come “potenzialmente cancerogeni” (classe 2). La loro presenza è consentita nei cosmetici in determinati quantitativi ed il loro impiego è favorito dal basso costo di queste sostanze e dal loro apparente effetto “idratante”.

2. SLS/SLES: per esteso “Sodium Lauryl Sulfate”/”Sodium Laureth Sulfate” sono dei tensioattivi contenuti prevalentemente nei prodotti di detergenza. Sono impiegati per il loro forte potere sgrassante che risulta eccessivamente aggressivo se non adeguatamente stemperato con ulteriori sostanze che non alterino la barriera idrolipidica della pelle. Il Sodium Laureth Sulfate, come suggerisce la desinenza in eth, deriva dal petrolio. Possono causare irritazioni e dermatiti nonché aumentare la secchezza della pelle.

3. Parabeni: sono conservanti particolarmente economici. I più diffusi sono methylparaben, ethylparaben, propylparaben, isobutylparaben, butylparaben e benzylparaben. Queste sostanze risultano dannose poiché penetrano intatte all’interno dei tessuti accumulandosi. Numerosi studi evidenziano il sospetto che siano elementi potenzialmente cancerogeni.

4. Sodium Hydrozide: è soda caustica impiegata per il suo basso costo che, in associazione ad altri agenti chimici, provoca forti irritazioni alla pelle.

5. Glicole propilenico: è un tensioattivo derivante dal petrolio, aggressivo sulla pelle e capace di danneggiare le membrane cellulari.

6. Formaldeide: conservante definito con certezza cancerogeno da alcuni studi sul cancro effettuati nel 2004. Gli effetti sul breve periodo sono irritazioni, infiammazioni, in particolare delle vie respiratorie e delle mucose, disturbi della vista, nausea, eczemi. L’assorbimento prolungato può dare effetti genotossici e forme tumorali. La formaldeide è una molecola rilasciata da diverse sostanze come: Imidazolidinylurea, sodium hydroxymethylglycinate, imidazolidinyl urea (studi scientifici l’hanno collegata alla leucemia), diazolidinyl urea.

Attenzione anche a: Alluminio, Cocamide Dea-Mea, Siliconi e Cere Siliconiche (Dimethicone), PEG e PPG, Carbomer, BHT e BHA (conservanti).

Per chi vuole approfondire, rimando alla consultazione del biodizionario di Fabrizio Zago, un chimico industriale, che ha creato un dizionario che racchiude la maggior parte delle 6205 sostanze che possono essere utilizzate per la produzione di cosmetici.

E come mio solito, io consiglio sempre di usare pochi prodotti e il più naturali possiblie!

LL
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lunedì 15 aprile 2013

Heavy Side Look

Finalmente è esplosa la primavera! E con l'arrivo del caldo si scoprono le spalle, tirando su i capelli.
Io ho dei capelli capricciosetti, riccia e crespina, ma mi piace provare pettinature home made sempre nuove.
Una delle pettinature che più ho riprodotto quest'anno è l' heavy side! Una versione dell'half shave, decisamente meno impegnativa e molto veloce da preparare (15 min circa), che sta bene a ricce e lisce. 

1. Cercate il punto ideale per dividere i capelli, a destra o a sinistra della riga centrale, in modo da che la maggiorparte dei capelli ricadano su un solo lato della testa.

2. Pinzate i capelli che volete rimangano sciolti, in modo che non vi diano fastidio per il momento. Pettinate bene i capelli che dovranno rimanere nascosti. Ma moooolto bene, devono aderire perfettamente alla testa.

3. Legateli con un elastico all'altezza del collo sul lato opposto della testa (se riuscite a fare una treccia ben tirata è meglio).

4. Sciogliete i capelli all'altro lato e decidete se preferite averli lisci o mossi ... o belli ricci!

Enjoy it!
LL
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giovedì 11 aprile 2013

Biscotti di cornflakes!

Buondì!
Ultimamente mi diverto moltissimo a sfornare biscotti, ed ecco quindi una ricetta facile per dei biscotti buonissimi (occhio che uno tira l'altro e finiscono mooolto rapidamente!).

Le dosi sono per circa 50 biscotti; ecco quello che ci occorre:
100 gr di zucchero
100 gr di burro
100 gr di farina
1 uovo
scorza di mezzo limone
Cornflakes (q.b.)

Mettiamo in una ciotola lo zucchero e l'uovo e amalgamiamo bene finchè il composto non diventa bello spumoso (io uso la frusta):



Aggiungiamo, poi, il burro fuso, la farina e la scorza del limone, e di nuovo, con l'aiuto della frusta, amalgamiamo per bene, fino ad ottenere un composto bello morbido (e anche ottimo da assaggiare!).


A questo punto mettiamo i cornflakes in un'altra terrina e con l'aiuto di un cucchiaino da caffè prendiamo un pò di impasto e lo "gettiamo" nei cornflakes e con le mani creiamo una pallina, che andremo a disporre sulla carta da forno. Tenete conto che una volta infornati i biscotti tendono ad allargarsi, quindi lasciate tra uno e l'altro lo spazio di un altro biscottino.



Inforniamo a 180° (a forno già caldo) per 7 minuti, non di più, altrimenti i nostri dolcini rimarranno secchi!

Una volta cotti possiamo spolverarli con dello zucchero a velo e fare un'ottima merenda!


Buon appetito!

Frà!
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martedì 9 aprile 2013

Le piante che migliorano la qualità dell'aria

Nonostante sia già arrivata la primavera, il tempo ancora non mi invoglia a dedicarmi in pieno all'arredo floreale del terrazzo, quindi ho deciso di fare una bella ricerca su quali siano le piante migliori per gli interni.
Sovente non pensiamo alla quantità di tossine presenti nelle case (benzene, formaldeidi, trielina .... ), derivanti dai prodotti che utilizziamo per la pulizzia degli ambienti, degli indumenti e del corpo, o dai materiali che compongono l'arredamento.
Tutti sappiamo che le piante purificano l'aria tramite il processo della fotosintesi, ma ogni pianta ha delle caratteristiche particolari e conoscerle permette di capire quali piante possono migliorare l'aria di casa nostra. La cosa migliore sarebbe avere diverse tipologie, per agire su tutti gli agenti inquinanti, ovviamente tenendo sempre conto delle necessità della pianta.
Ecco un elenco di alcune piante utili per l'ambiente di casa.

Achmea: produce ossigeno di notte favorendo il ricambio dell'aria per tutta la giornata e combatte i formaldeidi. Richiede luce indiretta ed è di facile coltivazione.
Aloe Vera: agisce contro i formaldeidi e assorbe vapore acqueo. Ha proprietà lenitive per la pelle e per lo stomaco (non per tutti). Ha bisogno di un terriccio ben drenato, che si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra, sole pieno, ma temperature non elevate (in estate è meglio trasferirle all'aria aperta).
 
Anturio: agisce contro ammoniaca, lo xilene e soprattutto il toulene. Richiede luce indiretta, ha una buona resistena ai parassiti.
Azalea: purifica l'aria da formaldeidi e toulene. Richiede poca luce per crescere, quindi è ottima anche negli ambienti più piccoli e poco illuminati.
Begonia: produce ossigena durante la notte, con un migliore ricambio di aria, agisce contro i formaldeidi e assorbe vapore acqueo (ottimo per ambienti umidi). Ha bisogno di molta luce ed è molto resistente contro i parassiti.
 
Chamadorea:  è la classica palma da interno. Assorbe bene i formaldeidi e sprigiona ossigeno durante tutto il giorno. Resiste bene ai parassiti, necessita di luce diretta e terra umida ... non troppo però!
Crisantemo:  assorbe benzene, triclorotilene, formaldeidi e ammoniaca. Necessita di una luce moderata e molta acqua.
 
Dracena: a questa famiglia appartiene il tronchetto della felicità! Purifica l'aria dai formaldeidi e produce ossigeno tutto il giorno. Non ha bisogno di molta luce ed è molto resistente all'attacco dei parassiti.
Edera: elimina il benzene, quindi è ottima in casa dei fumatori, e i formaldeidi. Richiede luce diretta e tende leeeeeggermente a diventare "infestante", quindi conviene potarla di tanto in tanto.
Falangio: agisce contro i formaldeidi e il monossido di carbonio. Ha bisogno di molta luce e molta acqua (soprattutto in fase di crescita).
Felce (Boston, Kimberly Queen, etc.): purifica e umidifica l'aria. Ha bisogno di luce indiretta e terreno umido, ma è forte e resiste a piccole siccità.
Filodendro: assorbe formaldeidi. E' resistente ai parassiti e non ha bisogno di molta luce. Attenzione! E' velenosetta.
Ficus: ottimo per eliminare formaldeidi, ma anche l'ammoniaca. A seconda del tipo di ficus, il tipo di illuminazione e quantità di acqua richieste cambia.
 
Gerbera: purifica assorbendo benzene (per i fumatori) e formaldeide, inoltre produce ossigeno durante la notte favorendo il ricambio dell'aria per tutta la giornata, se accoppiata a un'altra pianta. Non è facilissima da coltivare, richiede molta luce ed è poco adattabile.
Orchidea: è molto utile per assorbire composti organici volatili e formaldeidi, inoltre emette ossigeno di notte. Ama l'umidità e la luce indiretta, non sopporta l'elevato calore.
Palma Areca:  è ottima per purificare l'aria, soprattutto dai formaldeidi. Questa pianta è un fusto molto resistente ai parassiti, ha bisogno di luce indiretta, ma tollera poco la siccità.
 
Pothos: assorbe bene i formaldeidi e il monossido di carbonio. Non ha bisogno di molta luce, richiede diverse quantità d'acqua a seconda della stagione.
 
Sanseveria: combatte l'elettrosmog ( l'inquinamento elettrico, magnetico e elettromagnetico provocato da forni a microonde, cellulari, radio, wireless) ed emette ossigeno durante la notte, inoltre assorbe il vapore acqueo. Ha bisogno di poca illuminazione e di una innaffiatura anche irregolare.
Schefflera: chiamata pianta ombrello, assorbe benzene e formaldeidi. Necessita di luce diretta e molta acqua. Attenzione! Potrebbe risultare tossica o urticante verso bambini e animali.
 
Spatifillo: questa pianta combatte l'elettrosmog ( l'inquinamento elettrico, magnetico e elettromagnetico provocato da forni a microonde, cellulari, radio, wireless) e purifica egregiamente l'aria. Ha bisogno di luce diretta e terreno che diventi leggermente secco tra un'annaffiata e l'altra.

Sicuramente ne esistono molte altre che io non ho trovato nelle mie ricerche.
Quando comprate una pianta pensate a quello che può fare per voi, ma anche a quello che voi potete fare per lei: non comprate piante che sapete non riuscirebbero ad ambientarsi in casa vostra!

LL
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